Età del ferro - Metamorfosi di Ovidio


francesco zaffuto - età del ferro -acquarello, matite, isatis, polvere di pino - 2008 - cm. 21,5x29 

…… L'ultima fu quella ingrata del ferro.
E subito, in quest'epoca di natura peggiore, irruppe
ogni empietà; si persero lealtà, sincerità e pudore,
e al posto loro prevalsero frodi e inganni,
insidie, violenza e smania infame di possedere.
Senza conoscerli bene, il marinaio diede le vele
ai venti, e le carene, che un tempo stavano in cima ai monti,
si misero a battere flutti sconosciuti.
Sulla terra, comune a tutti prima, come la luce del sole
o l'aria, il contadino tracciò con cura lunghi confini.
E non si pretese solo che questa, nella sua ricchezza,
desse messi e alimenti, ma si penetrò nelle sue viscere
a scavare i tesori che nasconde vicino alle ombre
dello Stige e che sono stimolo ai delitti.
Così fu estratto il ferro nocivo e più nocivo ancora
l'oro: e comparve la guerra, che si combatte con entrambi
e scaglia armi di schianto con mani insanguinate.
Si vive di rapina: l'ospite è alla mercé di chi l'ospita,
il suocero del genero, e concordia tra fratelli è rara.
Trama l'uomo la morte della moglie e lei quella del coniuge;
terribili matrigne mestano veleni lividi;
il figlio scruta anzitempo gli anni del padre.
Vinta giace la pietà, e la vergine Astrea,
ultima degli dei, lascia la terra madida di sangue.
(libro primo - Metamorfosi di Ovidio)


Per chi non ha sotto mano il testo di Ovidio ecco un link

1 commento:

  1. Ovidio dovetti studiarlo a scuola in quanto frequentai le superiori a Sulmona... la tavola qui sopra è abbastanza tormentata da sembrare azzeccatissima. Un saluto

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