Apollo ed Heros - Metamorfosi di Ovidio


francesco zaffuto - Apollo ed Heros - acquerello, matita e isatis -2008 - cm. 21,5x29 

Ancora insuperbito per aver vinto il serpente, il dio di Delo,
vedendolo che piegava l'arco per tendere la corda:
«Che vuoi fare, fanciullo arrogante, con armi così impegnative?»
gli disse. «Questo è peso che s'addice alle mie spalle,
a me che so assestare colpi infallibili alle fiere e ai nemici,
a me che con un nugolo di frecce ho appena abbattuto Pitone,
infossato col suo ventre gonfio e pestifero per tante miglia.
Tu accontèntati di fomentare con la tua fiaccola,
non so, qualche amore e non arrogarti le mie lodi».
E il figlio di Venere: «Il tuo arco, Febo, tutto trafiggerà,
ma il mio trafigge te, e quanto tutti i viventi a un dio
sono inferiori, tanto minore è la tua gloria alla mia».
(libro primo - Metamorfosi di Ovidio)


Per chi non ha sotto mano il testo di Ovidio ecco un link

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